La Galleria Christian Stein, specializzata in arte contemporanea, è stata fondata a Torino nel 1966 da Margherita Stein (alias Christian Stein). Gianfranco Benedetti la affiancherà a partire dal 1971, occupandosi successivamente anche dell'attività delle sedi aperte a Milano a partire dal 1985.       

Alle mostre iniziali del 1966 dedicate ad Aldo Mondino e Mario Schifano, seguirono nel 1967 la prima personale di Alighiero Boetti e la prima italiana di Robert Indiana. Nell'autunno dello stesso anno il critico d'arte Germano Celant riunirà sotto il termine "Arte Povera", un gruppo di artisti dalla produzione eterogenea, ma dall’identità radicale ben definita. Questi ultimi saranno tra i protagonisti delle esposizioni in galleria: Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Jannis Kounellis, Francesco Lo Savio, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone,  Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio.      
 
Negli oltre cinquant'anni di attività la galleria ha sostenuto gli artisti supportandoli nell'organizzazione delle grandi mostre internazionali che hanno contribuito a consacrare l'Arte Povera, tra cui: Identitè italienne al Centre Pompidou di Parigi (1981), The Knot: Arte Povera al PS1 Contemporary Art Center di New York (1985), European Iceberg: Creativity in Germany and Italy Today, all' Art Gallery of Ontario (1985) e la grande retrospettiva dedicata a Mario Merz al Solomon R. Guggenheim Museum di New York (1989). Ha realizzato inoltre la mostra  itinerante  Arte Italiana 1945-1995. Il visibile e l'invisibile (Aichi Prefectural Museum of Art, Nagoya; Museum of Contemporary Art, Tokyo; Yonago City Museum of Art, Tottori; Hiroshima City Museum of Contemporary Art, Hiroshima; Taipei City Museum, Taipei, 1997-1998) che ha rappresentato un importante contributo alla diffusione dell’arte italiana del dopoguerra anche nell’oriente asiatico.

Dal 1985 gli ampi spazi della nuova sede di Milano, in Via Lazzaretto 15, permetteranno installazioni site specific di grandi dimensioni, realizzate sia dai "poveristi" che da artisti europei ed americani quali Serra, Penck, Baselitz, Schütte, Gilbert & George, Weiner, Förg, Oldenburg e van Bruggen. Con uno spirito affine, dal 1989 al 1992, aprirà SteinGladstone Gallery a New York. Nata dal gemellaggio tra Christian Stein e Barbara Gladstone Gallery, la galleria propose al pubblico d'oltreoceano l'Arte Povera. Nel frattempo nuovi artisti italiani come Domenico Bianchi, Remo Salvadori, Marco Bagnoli e Mimmo Paladino entreranno a far parte della programmazione della galleria. A partire dal 2000 iniziò la collaborazione con una generazione successiva: Paolo Canevari, Peter Wüthrich, Jack Pierson, Jeff Elrod, seguiti da Elisabetta Di Maggio e Stefano Arienti. Dal 2014 la galleria dedica grandi retrospettive a Boetti, Kounellis, Fabro, Paladino, Paolini, Pistoletto, Bagnoli, Salvadori, Rotella e Bianchi, articolate tra la sede di Corso Monforte 23 a Milano e gli spazi ex industriali a Pero (Milano).
 

M.me Christian Stein si ritirerà a vita privata nel 1996. Alle opere della  sua collezione sono state dedicate le mostre: La collection Christian Stein: un regard sur l’art italien, Le Nouveau Musée/Institut d’art contemporain, Villeurbanne, 1992; Collection Christian Stein. A History of Italian Art, IVAM, Valencia, 2010, Museo Cantonale d’Arte di Lugano, 2011 - entrambe accompagnate da cataloghi che ricostruiscono l'importante ruolo della Galleria nella scena dell'arte contemporanea - e nel 2017 Margherita Stein: Rebel With A Cause mostra inaugurale del Magazzino Italian Art, Cold Spring, New York.

Attualmente la galleria prosegue la sua attività a Milano continuando a proporre i suoi artisti con progetti espositivi di alta qualità.