OCTOBER 6, 2021 - JANUARY 8, 2022
6 OTTOBRE 2021 - 8 GENNAIO 2022
Milano, Corso Monforte 23
COMUNICATO STAMPA
| PRESS RELEASE
Galleria Christian Stein is proud to present Michelangelo Pistoletto’s new solo show of a recent series of mirror paintings, exhibited for the first time on this occasion. The common theme of this works, as shown by their titles – Donna che guarda attraverso le sbarre, 2018; Uomo che guarda attraverso la gabbia, 2018; Uscire, 2020; Un passo dentro – giovane donna, 2020 – is the cage, meant as a limit to be crossed. The works depict ordinary people in the act of crossing a threshold or communicating across a border, metaphorically they are the personification of the idea of hospitality, meeting and new future visions.
The iconography of the cage is a recurring theme in the artist's rich production. In the first mirror works it represents the habitat of imprisoned animals. Since 1974 it has been elevated to a political and social meaning with the work as Gabbia, made up of 29 large silk-screened steel plates with the motif of the bars, which become a prison for the viewer who looks in it. This work was made in a period in which Italian prisons were the site of violent inmates protests and riots, which in many cases led to tragic events. Sensitivity towards social and cultural changes and his always staying in touch with the present moment characterize all of Pistoletto's work and are sometimes configured as a foreshadowing of the future: some works created for the exhibition were created in 2018 and their subjects seem to foretell the isolation and the importance of social solidarity that have characterized the recent dramatic circumstances.
This group of works consists of eight of the artist’s Mirror Paintings, which brought him international renown in the early 1960s and became the basis for his subsequent artistic research and parallel theoretical reflections. Through the inclusion in the work of the viewer and the surrounding environment, in the mirror paintings, time is not only represented but exists in the painting. The resulting images are changeable and potentially infinite, produced by the reflections of the space in which the work is placed, interacting directly with the photographic representation applied on the mirroring surface, activating a continuous communication between: art and life, past and present, static and dynamic, finite and infinite, surface and depth. The real subject of the Mirror Paintings are not the people or objects represented by the figure applied to the reflecting surface but the dialectic between the figure and the reflections generated that create a new logic of vision, representation and in a broader sense of human thought.
La Galleria Christian Stein presenta, nella sede di Corso Monforte 23, la mostra di Michelangelo Pistoletto. Sono qui presentati 8 Quadri specchianti di recente produzione realizzati per l’occasione. Questa nuova serie di lavori, come si evince dai titoli – Donna che guarda attraverso le sbarre, 2018; Uomo che guarda attraverso la gabbia, 2018; Uscire, 2020; Un passo dentro – giovane donna, 2020 – ha come tema ricorrente la gabbia intesa come limite da travalicare. Le opere raffigurano persone comuni nell’atto di superare una soglia o comunicare attraverso un confine, metaforicamente sono la personificazione dell’idea di accoglienza, incontro e di nuove visioni future.
L’iconografia della gabbia è un tema ricorrente nella ricca produzione dell’artista. Nelle prime opere specchianti rappresenta l’habitat di animali imprigionati. Nel 1974 assume un’accezione politica e sociale nell’opera Gabbia composta da 29 grandi lastre serigrafate con il motivo delle sbarre, che diventano prigione per lo spettatore che vi si specchia. Quest’opera nasce in un periodo nel quale le carceri italiane sono luogo di violente proteste e rivolte dei detenuti che sfoceranno in molti casi in tragici eventi. La sensibilità verso i cambiamenti sociali e culturali, l’essere in presa diretta con il presente caratterizzano tutta l’opera di Pistoletto e si configurano talvolta come prefigurazione del futuro: alcune opere create per la mostra sono state realizzate nel 2018 e con i loro soggetti sembrano presagire l’isolamento e l’importanza della solidarietà sociale che hanno contraddistinto le recenti drammatiche vicende.
I Quadri specchianti sono tra le opere più note di Pistoletto, il fondamento della sua attività artistica e della sua riflessione teorica, che all’inizio degli anni Sessanta hanno determinato il successo internazionale dell'artista.
Attraverso l’inclusione nell’opera dello spettatore e dell’ambiente circostante, nei Quadri specchianti, il tempo non viene solo rappresentato ma esiste nel quadro. Le immagini che ne derivano sono mutevoli e potenzialmente infinite, prodotte dai riflessi dello spazio in cui l’opera è collocata, si trovano ad interagire direttamente con la rappresentazione fotografica applicata sulla superficie specchiante attivando una comunicazione continua tra: arte e vita, passato e presente, statico e dinamico, finito e infinito, superficie e profondità. Il vero soggetto dei Quadri specchianti non sono le persone o gli oggetti rappresentati dalla figura applicata sulla superficie riflettente ma la dialettica tra la figura e i riflessi generati che creano una nuova logica della visione, della raffigurazione e in senso più ampio del pensiero umano.
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