COMUNICATO STAMPA

| PRESS RELEASE

Christian Stein, in collaboration with Raussmüller Collection, is presenting the work of Jannis Kounellis in the gallery on Corso Monforte in Milan and in the vast new spaces in Pero. The exhibition consists of a selection of some exemplary works, emphasizing the salient characteristics of an authentic artistic expression that has made a profound impression on contemporary visual culture. A champion of humanistic culture, Kounellis began attracting attention in the 'Sixties, with a dense and rich expressiveness made up of presences and absences, weight and lightness. Often looking to the past, wandering among the shadows of Renaissance and seventeenth-century art by Masaccio, Piero della Francesca and Caravaggio, whose work he admired for the way that ideological power found its way into painting, Kounellis then developed the modern sense of his of his own journey in art. His arrival in Italy led to the birth of an idea that was both completely new and extremely ancient: painting as a structure of thought that polarizes the cultural tensions of its time. Kounellis work, open to encounters and clashes with linguistic materials that are always real, conveyors of meaning and life, in fact never lingers on the analytical and intellectualizing exposition of a concept or an esthetic and sentimental vision. Beyond the frame, expanding into space, immersed in life, as in an epos, his images accumulate and suggest other events, distant memories and premonitions. Outside the intimist boundaries of domestic walls, the entire world that opens up becomes the frame for his work. Things, with their volumes, odors and colors become the work's surface, multiplying in an uncontainable proliferation; and it is art that brings order and measure, indicating a centrality of vision that provides support and stability, but no certainty. The work of painting exists along this return journey that re-establishes the centrality of every image in the real theater of the community to which we all belong, artists and viewers. Kounellis says: "You need to carve into the flesh of painting problems and pains, whisper into people's ear the ancient song that pushes them to recognize in the new extreme the final stroke of a millennial accumulation; and I also know that it is puerile to imagine that one can create all this in the silence of an empty room."

Christian Stein in collaborazione con Raussmüller Collection presenta l'opera di Jannis Kounellis nella galleria di Corso Monforte a Milano e nei nuovi ampi spazi di Pero. Una selezione di alcuni lavori esemplari per porre l'accento sulle caratteristiche salienti di un'esperienza artistica che ha inciso profondamente e in modo originale sulla cultura visiva contemporanea. Partigiano della cultura umanistica, Kounellis si è imposto sin dagli anni Sessanta con una lingua più densa e più ricca, fatta di presenze e assenze, di peso e leggerezza. Con lo sguardo spesso rivolto all’indietro, vagando tra le ombre della pittura rinascimentale e seicentesca di Masaccio, Piero della Francesca e Caravaggio, dei quali ammira la forza ideologica che diventa pittura, Kounellis ha elaborato il senso moderno del suo viaggio nell’arte. Da questo approdo in Italia nasce l'idea completamente nuova e insieme antichissima del quadro come struttura di pensiero che polarizza le tensioni culturali del proprio tempo. Aperta all’incontro e allo scontro di reperti linguistici sempre reali, portatori di senso e di vita, l'opera di Kounellis non ha infatti mai indugiato nell’esposizione analitica e intellettualistica di un concetto o di una visione estetica e sentimentale. Aldilà della cornice, espandendosi nello spazio, immerse nella vita, come in un epos, le sue immagini accumulano e trascinano con sé tracce di altre vicende, lontane memorie e premonizioni. Fuori dai confini intimisti delle pareti domestiche, tutto il mondo che si apre diventa la cornice dell’opera. Le cose con i lori volumi, odori, colori ne fanno la superficie, moltiplicandosi lungo una linea di proliferazione inarrestabile: ed è l’arte a portare ordine e misura, indicando una centralità della visione che dà sostegno e stabilità ma nessuna certezza. Il lavoro della pittura è in questo viaggio di ritorno che rifonda la centralità di ogni immagine nel teatro reale della comunità a cui apparteniamo insieme, artisti e spettatori. Dice Kounellis: “Bisogna incidere dentro la carne della pittura i problemi e i dolori, sussurrare all’orecchio della gente il canto antico che spinge a riconoscere nel nuovo estremo l’ultimo tratto di un millenario accumulo; e so anche che è puerile immaginare che si possa realizzare tutto questo nel silenzio di una stanza vuota”.