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OCTOBER 21, 2014 - FEBRUARY 28, 2015

21 OTTOBRE 2014 - 28 FEBBRAIO 2015

Milano, Corso Monforte 23
Pero, Via Vincenzo Monti 46

COMUNICATO STAMPA

| PRESS RELEASE

Galleria Christian Stein, in collaboration with Fondazione Alighiero e Boetti, celebrates the artist Alighiero Boetti (Turin 1940 – Rome 1994) on the occasion of the 20th anniversary of death with a double exhibition hosted in two different gallery headquarters: the location in Corso Monforte in the heart of Milan and the wide exhibition’s space located in the EXPO 2015 area in Via Vincenzo Monti in Pero.


The historical gallery in Palazzo Cicogna Mozzoni presents some of the artworks introduced by the artist during his first two monographic exhibitions, previously held in January 1967 and February 1968 at Galleria Christian Stein then based in Turin. His first artworks are characterized by either three-dimensional tautology-based works and pieces of art realised with familiar objects (e.g. Mancorrente, Tavelle, Pavimento, Parallelepipedo luminoso, Eternit, Mazzo di tubi). A key role is played not only by the material used, far beyond from any possible symbolic and cultural reference, but also by the existing relationship between the object and the image, embracing the artist as a member of the new Italian movement Arte Povera, theorized by Germano Celant in 1967.

Within the exhibition’s area in Pero, able to host monumental artworks thanks to its spaciousness, Sergio Risaliti and Francesca Franco illustrate the pluralistic evolution of Alighiero Boetti’s artistic research, depicting his life as man and artist through a selection of about 40 artworks. The selection counts on the presence of photographic and sculptural self portraits (e.g. Io che prendo il sole a Torino il 19 Gennaio 1969), created by making use of photocopies, embroideries, ballpoint pens. The exhibition follows a structure based on four main themes: firstly, the body and secondly, the meaning of identity. Thirdly, the discovering of the Other, following the experience of travels visiting faraway destinations distant from Western world (i.e. Afganistan - 1971, Guatemala - 1974, Japan - 1985), thanks to which he created different kinds of artworks from a technical and conceptual point of view, which represent the result of a fruitful and open dialogue of the artist with unknown cultures and ancient civilisations. Finally, the last theme is the encyclopaedic vision which leads to analyze both materialistic and intangible aspects of the world such as the concept of time. An example is the artwork Estate 70, created on the occasion of a summer-long period of work in Milan in 1970 (which had not been exhibited since 2006), as well as the artwork Anno 1990 which reveals the major events of the year through various magazine’s frontpages. Further examples of Alighiero Boetti’s encyclopaedic attitude are Mappe, whose creation started from 1971, maps of a world already caught by globalization, where Postal Works offer itineraries to follow in the counteless and random possibilities of chance.

Highlights among the monumental artworks are: 51 Poesie con il sufi Berang, made in 1988-89 on the occasion of the exhibition “Magiciens de la Terre” at the Centre George Pompidou in Paris; Tra sé e sé, 1987, Œuvre Postale, created on the occasion of his monographic exhibition at the MAGASIN – Centre National d’Art Contemporain in Grenoble in 1993 and then moved to Paris at the Musée de la Poste in 1994; his last artwork Autoritratto, a bronze cast of the body of the artist animated by an hydraulic system, exhibited in the Dutch Sonsbeek Park and then at Centre Pompidou’s entrance in 1993.


About 60 artworks that represent a homage to the artist. Special thanks are addressed to Fondazione Alighiero e Boetti, to his Heirs and appassionate collectors that made possible the exhibition of his artworks in honour of the beloved memory of Alighiero Boetti, man and artist.

A vent’anni dalla morte di Alighiero Boetti (Torino 1940 – Roma 1994) la Galleria Christian Stein in collaborazione con la Fondazione Alighiero e Boetti dedica all’artista una doppia mostra, che impegnerà la sede di corso Monforte e gli ampi spazi di via Vincenzo Monti a Pero, nel cuore dell’area dedicata all’EXPO 2015.


Nella storica galleria, ubicata nel cuore di Milano, saranno esposte eccezionalmente alcune delle opere presentate dal giovanissimo Boetti nelle due prime personali, che si tennero nel gennaio 1967 e nel febbraio 1968 presso la Galleria Christian Stein già attiva a Torino, punto di riferimento delle nuove avanguardie. Sarà questa l’occasione per rivedere alcune delle prime fondamentali opere dell’artista e ricostruire le fasi iniziali della sua ricerca concettuale, poetica, umana. Si tratta di lavori tridimensionali basati sulla tautologia o derivati da oggetti d'uso comune (Mancorrente, Tavelle, Pavimento, Parallelepipedo luminoso, Eternit, Mazzo di tubi), “re-invenzioni delle invenzioni” nei quali un ruolo-chiave è giocato dal valore dei materiali, al di là di referenti simbolici o culturali, e dallo stretto rapporto esistente tra oggetto e immagine, da cui un accostamento all“Arte povera” teorizzata nel 1967 da Germano Celant.


Nel secondo spazio, che per ampiezza permette di ospitare opere di grandi dimensioni, Sergio Risaliti e Francesca Franco ripercorrono il molteplice svilupparsi della successiva ricerca di Boetti, tracciando un racconto dell’uomo e dell’artista attraverso una selezione di circa 40 opere, alcune delle quali monumentali, altre non esposte da anni. Tale percorso è scandito dalla presenza di autoritratti risolti in più tecniche (fotografie, fotocopie, opere eseguite a biro, a ricamo). Tra questi Io che prendo il sole a Torino il 19 Gennaio 1969, una tra le opere più celebri di Boetti, risultato esemplare della poetica dell’artista, perfettamente risolta tra libertà creativa e rigore metodologico. Il tracciato espositivo a Pero sviluppa 4 grandi temi. Essi sono: il corpo, l’identità, la scoperta dell’altro- attraverso viaggi lontani dall’Occidente, come quelli effettuati in Afghanistan (1971), in Guatemala (1974), in Giappone (1985), dove nascono opere assai diverse per tecnica e linguaggio, frutto di un dialogo attento con culture sconosciute e antiche civiltà. Infine lo spirito tassonomico ed enciclopedico, quello combinatorio e mnemonico che spinge l’artista a sondare il mondo nei sui aspetti materiali ma anche invisibili e immateriali come il tempo, anche quando accumula tra ordine e disordine il quotidiano e la cronaca, la storia e il mito, senza mai scindere la dimensione esistenziale da quella spirituale, il momento vissuto dall’eternità, il finito dall’infinito. Ecco allora Estate ’70, opera nata durante un’estate di lavoro a Milano (mai più esposta dal 2006) o il racconto attraverso le copertine delle riviste di Anno 1990. Questa tensione enciclopedica viene ad essere magistralmente sintetizzata sin dal 1971 in un’immagine del mondo già “globalizzato” con le Mappe, vere e proprie icone del mondo contemporaneo; mentre i Lavori postali compiono itinerari nelle infinte possibilità del caso che sempre interagisce con quanto prestabilito nello svolgersi del lavoro, nel gioco delle emozioni, nella geometria delle relazioni e degli incontri.


Negli spazi espositivi di Pero saranno esposte, altresì, opere monumentali: le 51 Poesie con il sufi Berang, realizzata nel 1988-89 per la mostra Magiciens de la terre al Centre Georges Pompidou di Parigi; Tra sé e sé del 1987; Œuvre Postale compiuta per la personale al MAGASIN - Centre National d’Art Contemporain di Grenoble nel 1993 e poi trasferita al Musée de la Poste di Parigi nel 1994. A sottolinerare la dimensione ciclica della mostra e dell’opera di Boetti, sarà presentata la sua ultima opera, l’Autoritratto fuso in bronzo dal calco del corpo dell’artista. Immagine soglia, ben oltre lo specchio di Narciso, statua animata da un congegno idraulico, esposta nel parco olandese di Sonsbeek e poi nella hall del Centre Pompidou nel 1993.


Sessanta, circa, le opere esposte in quest’omaggio, che si avvale della gentile concessione al prestito di  opere storiche provenienti dalla Fondazione Alighiero e Boetti, dagli Eredi e collezionisti, che hanno voluto testimoniare in questo modo il loro affetto alla memoria di Alighiero Boetti, uomo e artista.

INVITO | INVITATION CARD

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